"Due nudi nella foresta", Frida Kahlo, 1939

“Due nudi nella foresta”, Frida Kahlo, 1939

Continua la nuova rubrica a cadenza settimanale sul nostro sito. La parola “Sentiment” è stata coniata intorno agli anni Duemila ed è usata in linguistica per coprire diversi fenomeni, come per esempio attitudini, atteggiamenti (positivi-negativi-neutri espressi) in una serie di testi. Noi qui proviamo a cantare il Sentiment che ci arriva dalle news e a renderlo fisso per sempre: è uno spazio dedicato ad ora. Perché questo momento sta passando. E deve essere cantato. Ogni settimana, le notizie che più girano. Il presente è eterno.

La spedizione dei mille è ancora un ricordo

di sangue e speranza: l’attracco in spiaggia

sicula fu l’inizio. Qui invece è stato il fiordo

della tempesta a sciogliere il sangue in ragia

acqua del mare. E subito il più vile e balordo

politico appende la colpa, come scelta saggia.

E in tutto questo Renzi chiude alla minoranza

le orecchie: “Non Ratio, ma solo manovalanza!”.

 

Mentre invece nella nostra italica maggioranza

si grida all’uscita dalla finanziaria depressione

dipingendo, per nascondere, con baldanza

che gli altri aumentano e la nostra è infusione

a distanza. Viene raccolta  la prima mattanza

di squalisti e un terrorista pronto per un’esplosione

a due chiese. Ma non era un kamikaze suicida?

Confuso, depresso, sono dentro un quadro di Frida.

@fotogramma

@fotogramma

 

Liberaci, 25 Aprile, dalle parole di re Mida

che indora ogni malattia e mi fa paura;

e mi fa vedere, quella dei 28, un’arida

riunione; anche se spero che ogni futura

scelta sia fatta così, in comunione. E la corrida

delle udienze del divorzio termina: solo la cura

dei bimbi ora. Ti regalo un libro mentre è sera

lo invio per sapere come sarò, come sei e com’era[9].

 

Venerdì  mattina non ha una bellissima cera

Barak Obama; specialmente pronunciando

la sua responsabilità e nel dire che l’era

dei droni erra. I ventotto invece, fabulando

del più e del meno, lasciano tutto come era

per gli immigrati, ma prendendo il comando.

Mentre gli amici della moneta europea

leggono il papello greco e gridano: “Seee…Kalispera”.

 

Arriva la Liberazione con una mattina ambea:

si chiacchiera nel silenzio tra i campi e sul mare,

ringraziando questa settantenaria sacra festa atea

dove nel nome dell’uomo si son fatti ammazzare

i nostri nonni. Ora sta a noi non andare in apnea

in nebulosa oscura di bip; ma solo ricordare

quanto gli occhi sciolti  tra loro in fisico raccordo

sia condiviso e colorato come musicale accordo.

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Elvio Ceci

Elvio Ceci

Elvio Ceci è nato a Roma nel 1987; si è laureato, nella triennale, in Linguistica a Bologna su una tesi in analisi dei linguaggi interni a sistemi connessionisti, come mente cervello e web. Ha frequentato una laurea specialistica a Siena in Studi Linguistici e Cognitivi, con una tesi in Logica dei Linguaggi Naturali, studiando il Paradosso della Conoscibilità. Ha vinto il PhD presso l’università americana Constantinian University con un progetto di analisi dei linguaggi finanziari attraverso metodi formali e computazionali. È responsabile dell’area di Linguaggio e Logica presso il centro studi Glocal University Network. Ha pubblicato una sua raccolta di poesie dal titolo "Dall’assurdo segue ogni cosa".
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