Immigrati sugli scogli a Ventimiglia

Immigrati sugli scogli a Ventimiglia

Undicesimo appuntamento per la rubrica a cadenza settimanale sul nostro sito, ancora alle prese col matrimonio fra notizia e poesia i versi di Elvio Ceci. La parola “Sentiment” è stata coniata intorno agli anni Duemila ed è usata in linguistica per coprire diversi fenomeni, come per esempio attitudini, atteggiamenti (positivi-negativi-neutri espressi) in una serie di testi. Elvio qui prova a cantare il Sentiment che arriva dalle news e a renderlo fisso per sempre: è uno spazio dedicato ad ora. Perché questo momento sta passando. E deve essere cantato. Ogni settimana, le notizie che più girano in rete e nei bar. Il presente è eterno.

Batte forte il mare sugli scogli

batte per far naufragar le barche.

Da lontano le tende son come fogli

di carta, al vento, in cui le parche

scrivono la vita di queste persone

povere; che voglion essere libere

di tornare o di lavorare non in prigione

e prendersi un vino nelle estive sere.

A tutti loro dedico questi trenta

versi, che valgono poco: centesimi

che ricordano alla persona poco attenta

che fummo patria degli umanesimi.

 

I.

Ballano quasi fossero tarantati,

quasi fossero nervosi all’Esposizione

Universale. Ma il ballo è competizione

di ping-pong: le palline gli immigrati,

persone che vengono qua e là mareggiati

tra la Francia e la turistica Ventimiglia.

Frontiere chiuse e l’UE non batte ciglia

delle regole saltate: sugli scogli le tende

sventolano come bandiere che offende

ogni sfumatura del concetto di famiglia.

T-shirt al Family Day

T-shirt al Family Day

 II.

Rimbalzano le note sul piatto, che rende

una stanza vuota in una sala da ballo:

suona il Charleston con urli di gallo;

suona in quella chiesa che difende

le morti nere. Il fuoco bianco fende

e ammazza nove persone che la Bibbia

descriveva: è stata chiusa la fibbia

della vita del reverendo, tre uomini

sei donne. Basta dice Obama a abomini

del genere, che all’USA, solo, affibbia.

 

III.

Quasi fosse la processione del CorpusDomini

bandiere dei professori e dei maestri

che felici, come quando fai dei canestri

da tre, combattono contro i predomini

politici di Renzi. Capiscono quei buonuomini

che stanno facendo crollare nei sondaggi

il PD e si sentono come dei caldi raggi

del nuovo sole: non saranno più votati

questi candidati ignoranti e non laureati;

solo quelli ragionevoli, riflessivi, saggi.

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Elvio Ceci

Elvio Ceci

Elvio Ceci è nato a Roma nel 1987; si è laureato, nella triennale, in Linguistica a Bologna su una tesi in analisi dei linguaggi interni a sistemi connessionisti, come mente cervello e web. Ha frequentato una laurea specialistica a Siena in Studi Linguistici e Cognitivi, con una tesi in Logica dei Linguaggi Naturali, studiando il Paradosso della Conoscibilità. Ha vinto il PhD presso l’università americana Constantinian University con un progetto di analisi dei linguaggi finanziari attraverso metodi formali e computazionali. È responsabile dell’area di Linguaggio e Logica presso il centro studi Glocal University Network. Ha pubblicato una sua raccolta di poesie dal titolo "Dall’assurdo segue ogni cosa".
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