Séamus Heaney

Séamus Heaney

Scavando, di Séamus Heaney. Traduzione di Rocco Alessandro Mattei

 

Scavando

Tra il mio indice ed il mio pollice

riposa la goffa penna; comoda sta lì come una pistola.

 

Sotto la mia finestra, un netto stridore

quello della vanga quando affonda nel terreno ghiaioso:

mio padre sta scavando. Io guardo giù

 

finché la sua schiena rigida bassa si china

fra le aiuole e poi viene su come vent’anni addietro

chinandosi a tempo tra i solchi delle piante di patate

dove stava scavando.

 

Il duro scarpone era posato sulla staffa, il manico

fermo a far leva contro l’interno del ginocchio.

Sradicava grosse cime, seppellendo in fondo la lama brillante

per seminare le nuove patate che avremmo raccolto

amando la loro sfacciata durezza tra le nostre mani.

 

Dio mio, il vecchio sapeva davvero maneggiare la vanga.

Come il suo vecchio.

 

Mio nonno taglia più torba in un giorno

di ogni altro uomo nella torbiera di Toner.

Una volta gli portai del latte in una bottiglia

chiusa con della carta. Si tirò su

il tempo di berlo, per poi riscendere subito

intagliando e tagliando con cura, sollevando zolle

sulla spalla, andando sempre più giù

per la buona torba. Scavando.

 

Il sottile profumo della terra delle patate, il calpestio

della torba bagnata, i bruschi tagli del bordo della vanga

tra le radici vive ridestate nella mia testa.

Ma io non ho una vanga per seguire uomini come loro.

 

Tra il mio indice ed il mio pollice

riposa la goffa penna.

Io scaverò con questa.

 

Digging

Between my finger and my thumb

The squat pen rests; snug as a gun.

 

Under my window, a clean rasping sound

When the spade sinks into gravelly ground:

My father, digging. I look down

 

Till his straining rump among the flowerbeds

Bends low, comes up twenty years away

Stooping in rhythm through potato drills

Where he was digging.

 

The coarse boot nestled on the lug, the shaft

Against the inside knee was levered firmly.

He rooted out tall tops, buried the bright edge deep

To scatter new potatoes that we picked,

Loving their cool hardness in our hands.

 

By God, the old man could handle a spade.

Just like his old man.

 

My grandfather cut more turf in a day

Than any other man on Toner’s bog.

Once I carried him milk in a bottle

Corked sloppily with paper. He straightened up

To drink it, then fell to right away

Nicking and slicing neatly, heaving sods

Over his shoulder, going down and down

For the good turf. Digging.

 

The cold smell of potato mould, the squelch and slap

Of soggy peat, the curt cuts of an edge

Through living roots awaken in my head.

But I’ve no spade to follow men like them.

 

Between my finger and my thumb

The squat pen rests.

I’ll dig with it.

 

Seamus Heaney nasce il 3 aprile 1939 nella contea di Antrim, nell’Irlanda del Nord. Digging (Scavando) è la lirica d’apertura della raccolta Death of a Naturalist (Faber and Faber, 1966), prima silloge del poeta irlandese e punto di partenza di una inarrestabile ascesa artistica, che porterà Heaney alla vittoria del premio Nobel per la letteratura nel 1995.

 

Traduzione già apparsa su La sève dans le coeur.

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Rocco Alessandro Mattei

Rocco Alessandro Mattei

Blogger a La sève dans le coeur
Rocco Alessandro Mattei è nato a Terracina il 10 ottobre 1989. Studente di Lettere Moderne, laureando in Italianistica presso la “Sapienza”.
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