ProsaPoesia

ProsaPoesia

Eccoci qua – i soliti – a parlare di poesia. Poesia di qua, poesia dillà – la poesia che sarà? Una definizione, Wikipedia: “La poesia (dal greco ποίησις, poiesis, con il significato di “creazione”) è una forma d’arte che crea, con la scelta e l’accostamento di parole secondo particolari leggi metriche, un componimento fatto di frasi dette versi, in cui il significato semantico si lega al suono musicale dei fonemi. La poesia ha quindi in sé alcune qualità della musica e riesce a trasmettere concetti e stati d’animo in maniera più evocativa e potente di quanto faccia la prosa, dove le parole non sottostanno alla metrica”. Pari pari, cioè un copia incolla delle prime quattro righe e mezza dopo il titolo che è, appunto, poesia. Non annoierò con l’analisi illogica del linguaggio, con questa forma accademica di scrittura utile all’azione che sta nel martellamento dei testicoli. Piuttosto parlerò di una poesia che c’è, si vede ma non si riconosce: la poesia contemporanea.

Che cos’è la poesia contemporanea? Niente controlcì dall’enciclopedia libera, stavolta. Ora è il turno, per esempio, di Wislawa Szymborksa: “… Siamo così dissimili / che forse solo le ossa sono le stesse, / la calotta cranica, le orbite oculari / Perché già gli occhi è come fossero più grandi / le ciglia più lunghe, / la statura più alta / e tutto il corpo è fasciato / dalla pelle liscia, senza un’imperfezione. / In verità ci legano parenti e conoscenti / ma nel suo mondo di questa cerchia comune / sono quasi tutti vivi / mentre nel mio quasi nessuno”.

Ora di Gian Mario Villalta: “Poi veniva il lavoro fino; l’incisione tra la polpa e la pelle. Se era perfetta / scuoiarlo era come sfilare un calzino. / Che eri bravo si capiva dalle giunture pulite, senza intaccare i tendini. / All’inizio, però, togliendolo dalla gabbia, non dovevi guardarlo”.

un testo che potrebbe fare al caso nostro

un testo che potrebbe fare al caso nostro

Due esempi per rispondere a chi, il 10 aprile come per tutti i mesi, si fa tedoforo – nonché presidente non riconosciuto dell’Accademia SottuttoIo – per una poesia che non sarebbe poesia, no, che stando a quanto detto sarebbe prosa. Per i fenomeni – ossia ex talenti – del genere ho esordito lasciando l’onore di rilettura della definizione di quest’arte. Si dice di metrica, no, di particolari leggi e di “un significato semantico” che “si lega al suono musicale dei fonemi”. Vai a ripeterlo a uno studente, ora, che se ti va bene non ti manda affanculo, se ti va male cerca il significato della parola “fonema”. Lo studente che dovrebbe essere il futuro lettore, lo studente a cui dovremmo insegnare che leggere è bello.

Ho visto studenti contenti e interessati alla poesia nuova, quella contemporanea, che non è prosa, che è una fotografia di qualcuno scattata al momento del bisogno o, soltanto, l’attenzione a occhi aperti per ciò che per tre quarti degli uomini è noia. Ho visto studenti contenti e interessati a qualcosa che sembrava di provenienza aliena, quel qualcosa che è un modo di verseggiare frasi smentendo l’idea della regolamentazione – noiosa – per cui si vanterebbero i poetoni della bassa maremma o siciliani o piemontesi o chenneso. Ho visto studenti e interessati a altri studenti e interessati ugualmente giovani ma con una o due pubblicazioni poetiche sulle spalline, li ho visti con buste piene di domande che attendevano risposte, li ho visti scoprire l’esistenza di versi diversi rispetto a quelli abituali che fanno allontanare da questo modo di scrittura, versi che vengono fintamente ascoltati tra i banchi di scuola, versi narrati “a lezioncina” e che generano odio se non noncuranza nei confronti della letteratura sui generis. Dunque se è volontà vostra chiamarla prosa, fatelo. Io sto con questi scolari che hanno letto la bellezza del mondo perché è vario.

 

The following two tabs change content below.
Daniele Campanari

Daniele Campanari

Speaker a Radio Luna
Daniele Campanari è nato a Latina nel 1988. Ha pubblicato i libri di poesia “Giocatore di whisky Bevitore di poker” (Lettere Animate – 2012; prefazione di Davide Rondoni) e “In guerra non ci sono mai stato” (Lettere Animate – 2014; prefazione di Paolo Di Paolo e Nicola Bultrini). Alcuni suoi versi sono apparsi sul blog RaiNews diretto da Luigia Sorrentino. È speaker radiofonico per RadioLuna (Latina).
Tags: , , , , , , ,

    One Comment