Gregory Pardlo è il vincitore della edizione numero 99 del Premio Pulitzer, sezione poesia. Poeta e traduttore nato a Philadelphia nel 1968, Pardlo “scopre” la poesia a venticinque anni e ne fa una professione. Infatti, dopo aver ottenuto un Master in Scrittura Creativa dall’Università di New York, nel 2005 diventa New York Foundation for the Arts Fellow in poetry. Le sue poesie e traduzioni compaiono regolarmente nelle più prestigiose riviste internazionali, tra cui The American Poetry Review; ad oggi ha pubblicato un’unica ma pluripremiata silloge intitolata Totem (2007). Fortemente ispirata alla musica e in particolare alla cultura Jazz, la poesia di Pardlo esplora il significato della rappresentazione oggi, il ruolo dello scrittore contemporaneo e il suo rapporto con il peso delle aspettative culturali, politiche e letterarie del mondo odierno. Dal 2008 Pardlo vive a Brooklyn con la sua famiglia e insegna scrittura creativa all’Università di George Town, proprio dove si è recato il premier Renzi qualche giorno fa.
Abbiamo “rubato” al sito della casa editrice “EffeQu” alcuni versi tradotti da una bravissima Cecialia Piantanida: non era semplice rendere una lingua originale e particolare come quella di Pardlo. Il poeta americano ha avuto la meglio sugli altri finalisti della sua sezione: “Reel to Reel” di Alan Shapiro e “Compass Rose” di Arthur Sze.
I was born in minutes in a roadside kitchen a skillet
whispering my name. I was born to rainwater and lye;
I was born across the river where I
was borrowed with clothespins, a harrow tooth,
broadsides sewn in my shoes. I returned, though
it please you, through no fault of my own,
pockets filled with coffee grounds and eggshells.
I was born still and superstitious; I bore an unexpected burden.
I gave birth, I gave blessing, I gave rise to suspicion.
I was born abandoned outdoors in the heat-shaped air,
air drifting like spirits and old windows.
I was born a fraction and a cipher and a ledger entry;
I was an index of first lines when I was born.
I was born waist-deep stubborn in the water crying
ain’t I a woman and a brother I was born
to this hall of mirrors, this horror movie I was
born with a prologue of references, pursued
by mosquitoes and thieves, I was born passing
off the problem of the twentieth century: I was born.
I read minds before I could read fishes and loaves;
I walked a piece of the way alone before I was born.
Gregory Pardlo, 2009
Sono nato in minuti in una cucina a bordo strada una padella
sussurrava il mio nome. Sono nato da acqua piovana e lisciva;
sono nato oltre il fiume dove sono
stato imprestato colle molle da bucato, un dente d’erpice,
giornali cuciti nelle mie scarpe. Sono tornato, seppur
ciò ti piaccia, senza averne colpa
le tasche piene di polvere di caffè e gusci d’uovo.
Sono nato morto e superstizioso; ho portato un fardello inaspettato.
Ho dato vita, ho dato benedizioni, ho dato adito al sospetto.
Sono nato abbandonato all’aperto nell’aria segnata dal caldo,
aria alla deriva come spiriti e vecchie finestre.
Sono nato una frazione e una cifra e una voce di libro mastro.
Ero un indice di capoversi quando sono nato.
Sono nato testardo nell’acqua fino alla vita urlando
non sono forse una donna e un fratello sono nato
da questa casa di specchi, questo film horror sono
nato con un prologo di riferimenti, inseguito
da zanzare e ladri, sono nato oltre-
passando il problema del ventesimo secolo: sono nato.
Ho letto menti prima di poter leggere pesci e pani;
ho fatto un pezzo di strada solo prima d’esser nato.
trad. it. Cecilia Piantanida
Nelle sezioni dedicate a libri, teatro, musica hanno vinto il Pulitzer:
Teatro: “Between riverside and crazy” di Stephen Adly Guirgis.
Storia: “Encounters at the heart of the world: A history of the Mandan people” di Elizabeth A. Fenn;
Biografia: “The Pope and Mussolini: the secret history of Pius XI and the rise of Fascism in Europe” di David I. Kertzer;
Saggistica: “The sixth extinction: An unnatural history” di Elizabeth Kolbert;
Musica: “Anthracite fields” di Julia Wolfe.
Il premio Pulitzer è giunto alla sua 99ma edizione: una commissione composta da 18 membri assegna annualmente i prestigiosi riconoscimenti in 21 categorie di giornalismo. In questa edizione, Bloomberg ha conquistato il suo primo premio con la copertura sull’elusione fiscale.

Redazione

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