Nihil sub sole novum. Chiarisco: è il lavoro più vecchio del mondo. Nessuna meretrice, parliamo della lettura. Certo, quella dei libri è una scoperta persino recente, un tempo sostituita dall’oralità. Adesso sa di trovata pubblicitaria l’ultima decisione di Mr. Facebook: «Ho creato una pagina – ha scritto Zuckerberg in un post – dove vi aggiornerò su cosa sto leggendo. Potrete partecipare se avete letto lo stesso libro e avete commenti pertinenti da aggiungere. Il gruppo sarà moderato per restare focalizzati sull’argomento». Insomma, iniziativa carina, lodevole, ma speriamo davvero social, realmente smart, maggiormente wired.
Intanto c’è un problema: le pagine “A year of book” che hanno lanciato l’iniziativa di un feisbucchiano club della lettura (oddio, speriamo non siano quelli che m’inviano libri a casa con ingiunzioni di pagamento) sono due. Il buon senso tuttavia ci suggerisce che quella con maggior numero di like (220.000, pochini per ora) sia la più affidabile. Per il resto quello che non uccide, fortifica (le biblioteche e, si spera, le librerie).
«Ho deciso di leggere un libro nuovo ogni due settimane, mi concentrerò su temi come la storia, la tecnologia, la differenza tra culture». Questa decisione si è subito concretizzata nell’apertura di questa nuova pagina su Facebook in cui Zuckerberg suggerirà, ogni due settimane, un titolo e inviterà gli utenti a leggerlo assieme a lui e commentarlo. Il primo libro scelto è “La fine del potere” del politologo venezuelano Moises Naim. Nel frattempo stanno nascendo le varie pagine nazionali. Vediamo quale sarà – e se mai ci sarà – un primo titolo di poesia da leggere in 15 giorni. Bastano, sì.

Simone di Biasio

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