«I miei dipinti li lascio a maturare, li realizzo e poi li metto da parte: se quando li riprendo mi piacciono ancora, forse significa che è una buona opera. Perchè spesso vengono fuori anche cose brutte, sai, l’ispirazione è uno stato di grazia difficile da descrivere, e ricordo questo me lo disse anche de Libero». Ieri, domenica 15 febbraio, si è chiusa la mostra di pittura alla pinacoteca comunale di Gaeta di Normanno Soscia, in una giornata acquerello di pioggia su un golfo che respirava i suoi stessi colori. Un maestro, Normanno, che ho avuto la fortuna di conoscere in un incontro privato nel suo studio di Itri, sua città natale. Un maestro che ho avuto la fortuna di ri-conoscere anche all’interno delle sale bianche di una esposizione, quel bianco che fa luce da sé ad opere e personaggi.